Chi sono? Cosa voglio dalla vita?
Due domande importanti per la propria evoluzione personale.
Le esperienze che viviamo sono espressione di come consciamente e inconsciamente rispondiamo a queste domande.
La misura del nostro essere è data dalla consapevolezza di ciò che facciamo e di come interpretiamo gli accadimenti della vita.
Quando analizzo le biografie delle persone che seguo, le risposte sono chiare per me. Per loro non sempre.
La scrittura di flusso fa vivere condizioni particolari che spesso stupiscono e in alcuni casi anche spaventano.
Il dolore o la confusione che li porta nel mio studio sono una sintesi poco alchemica di paura, rabbia, insoddisfazione, frustrazione. Elementi che si manifestano in ansia, depressione, apatia, panico.
Questo dolore è una tentata soluzione, una risposta alla domanda iniziale.
Chi sono? Quando mi sento vivo? Quando mi sento accettato e utile?
Quando inizi a rispondere con sincerità, si creano nuove condizioni di analisi.
Risali la china, inizi a scegliere le situazioni da vivere, le persone da frequentare. Si avvia un processo di selezione che modifica in modo radicale il rapporto che hai con te stesso e con gli altri.
È inevitabile che si chiudano alcuni rapporti, se ne aprano altri e se ne rafforzino altri ancora. Si prendono le distanze e nell’assenza comprendi chi ti è utile nella crescita e chi non lo è più. Ciò determina reazioni forti da parte degli altri: rabbia, attaccamento, provocazione e via dicendo. È qui che hai la misura della tua stessa evoluzione. Come reagisci ne determina la qualità e l’andamento.
Qui la possibile compassione che ne può derivare o il legittimo fastidio possono farti perdere la lucidità e farti fare passi indietro o addirittura falsi. Astenersi dall’azione immediata è un ottimo modo per riflettere.
Chi non è più importante per te smette di agire dentro di te. Difficile da digerire ma necessario. La mancanza è un elemento rilevante per comprendere in che modo procedere.
Quando compi scelte coraggiose si creano condizioni favorevoli per te. Tra le conseguenze, la sofferenza per chi le subisce e i tentativi di ripristinare l’equilibrio precedente. Saperlo, aiuta.
Stessa logica per le situazioni.
Non è ovviamente tutto un dolore. Anzi sono molti i momenti di gioia e soddisfazione.