Qualche mese fa incontro Fabio Zancanella. Discutiamo di un po’ di cose. Mi consiglia alcuni testi da leggere. Alcuni insegnamenti rimangono a galla. Devono essere assorbiti perché possano essere integrati.
Due in particolare sono rimasti in figura.
“Il Maestro va ucciso “. Frase forte di immediato apprendimento. Perché tu possa evolvere, ad un certo punto devi tagliare certi legami. Fino ad un certo punto sono stati reciprocamente nutrienti perché servivano a crescere. Da un certo momento in poi sono diventati pesanti, difficili da gestire, vivere e comprendere. Hanno smesso di insegnare. È tuttavia l’insegnamento più potente: lasciare andare ciò che appesantisce e limita per poter meglio armonizzare ciò che è stato con ciò che sarà.
L’altro insegnamento:” persa la pecora, il pastore lascia quelle che ha nel recinto per andare a recuperarla”. Metafora illuminante. Perché tutto funzioni, tutti devono partecipare. La perdita di un elemento all’interno del sistema, lo fa collassare se non a breve, a medio o a lungo termine.
Quando gli Inca organizzano una cerimonia partecipano ognuno per quello che possono e tutti per quello che sono. Ogni ruolo è sacro perché contribuisce a creare un ambiente utile per tutti.
Il problema è che gerarchizziamo qualsiasi cosa e situazione. Gerarchizzando decidiamo arbitrariamente il valore di un gesto rispetto all’altro creando asimmetria e la conseguente soddisfazione per chi è più in alto e insoddisfazione e frustrazione per chi è più in basso. Si creano quindi quei conflitti, ormai millenari, legati ad una logica che assoggetta invece di valorizzare. Questa dinamica esterna è anche una narrazione interna tenuta in piedi da convinzioni, credenze, regole che guidano l’azione e i suoi risultati.
La pecora scappa, il pastore si dispera, le alte pecore si sentono inferiori. Magari ammutinano il pastore e poi litigano tra di loro per chi debba prenderne il posto. Questa è la possibile sceneggiatura di chi non comprende nell’intimo cosa significhi avere un ruolo in mezzo a tanti ruoli.
Perchè la pecora scappa? Perché le altre si infastidiscono? Qui il ruolo del pastore è cruciale fin da quando decide di gestire il gregge.
Leggi gregge come sistema e pecora come elemento fondante dello stesso.
Quando il pastore avrà compreso andrà, vale a dire, condurrà il sistema ad un altro livello e semplicemente accenderà. Uccidere il maestro significa evolvere, recuperare la pecora significa consentire l’evoluzione del tutto.
Io credo che i due pensieri siano legati a doppia mandata.
Quando uccidi il maestro comprendi che hai tutto dentro di te. Quel maestro diventa ciò che è sempre stato, tu puoi incontrarne un altro per raffinare il tuo essere. Essendo in una matrice tu sei sia pastore che pecora sia maestro che discepolo.
Occhio all’insegnamento degli Inca: dai valore ad ogni gesto ed ogni essere umano. Cura la sceneggiatura e attento alle posizioni che assumi. Più ti irrigidisci, più perdi le tue pecore. Più comprendi, più pecore gravide avrai e potrai allargare il tuo gregge ma non per ottenere più potere materiale ma più grazia spirituale, il fine ultimo di questa esistenza.
Buone riflessioni e se ti fa piacere confrontarti con me su questo tema, sono qui.