Intuito e paura: impariamo a distinguerli


 

Conoscere se stessi è l’avventura più esaltante che possiamo affrontare.
Ci sono momenti in cui è necessario allontanarsi dall’ordinario per comprenderlo meglio, altre in cui è importante violarlo ed altre ancora in cui bisogna trasformarlo mettendoci ciò che siamo per davvero.
Questo è uno dei percorsi che possiamo scegliere per riconoscerci e farci riconoscere.
Per poterlo affrontare è tuttavia importante ascoltarsi e distinguere tra intuito e paura, spesso confusi.
Oggi una breve riflessione su questi due importanti strumenti della crescita personale.

Avere intuito significa possedere una visione immediata, un sentore forte di ciò che sta per compiersi. Uno strumento che viene da molto lontano e che ha consentito agli animali quanto agli esseri umani di percepire il pericolo e di agire per tempo.

Ancor di più ha permesso loro di apprendere e far tesoro delle esperienze.

La paura è un’emozione innata che si innesca quale reazione alla realizzazione del pericolo o al suo presunto sopraggiungere.

Essa può manifestarsi subito dopo aver avuto il “flash”. Il tempo che intercorre tra l’uno e l’altro può essere così minimo da farle confondere. Addirittura potrebbe essere che l’attivazione della prima “alimenti” l’energia della seconda amplificandola.

Quando intuito e paura si fondono si perde quota e lucidità. La seconda prende in mano la situazione e agisce per come è abituata. Le conseguenze possono essere fortuitamente positive o più spesso negative.

Bisogna pertanto imparare a distinguerli e a vivere entrambi gli strumenti nel modo più opportuno.

Un intuito non ascoltato perchè oscurato dalla “prepotenza di una paura mai fino in fondo affrontata” può bloccarsi dando spazio insensato all’azione che comunque ne consegue.

Un intuito confuso con frequenza con la paura è altrettanto bloccato nel fornire le informazioni necessarie per agire. Su questo possono fondarsi e radicarsi convinzioni errate su se stessi, gli altri e le situazioni incrementando in luoghi sbagliati l’energia necessaria per realizzarsi.

Le convinzioni radicate diventano l’ordito che ostacola la trama e quindi la narrazione della propria esistenza.

Potrebbe essere utile chiedersi: è per paura o per intuito che agisco in un modo piuttosto che in un altro?

La questione è interessante perchè ci aiuta ad affrontare l’ansia e il panico da tutt’altra prospettiva.

Entreremo più in profondità nel corso di Alchimia Narrativa che terrò il 7 e 8 agosto in Calabria.

Per info eventiscritti@gmail.com

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Informazioni su Angelina Pettinato

Sono una psicologa, psicoterapeuta. Formatrice e cultrice della parola, mi occupo da diversi anni e con grande passione, di crescita personale e professionale e di scrittura terapeutica. Sono stata anche direttore scientifico di diversi corsi di alta formazione. Attualmente formo professionisti e aziende. Ho fatto diversi cammini spirituali e olistici che le hanno permesso di integrare tutte le mie competenze e le mie conoscenze che spaziano in diversi saperi. Ho ideato percorsi sulla Parola per aiutare le persone a vincere le loro paure e a realizzarsi seguendo con coraggio la loro più autentica vocazione. Ricercatrice curiosa, indago sull’impatto che il linguaggio ha sui progetti di autorealizzazione degli esseri umani proponendo attività che facilitino il loro cammino. Ho già pubblicato Ritorni Prometeo con l’Arduino Sacco Editore, una raccolta di poesie per Pagine Editore, i romanzi Sognando la meta con Narcissus e Ad un passo da noi con StreetLIb. Con gli occhi del cuore, edito da Astrid Editions, è il mio terzo romanzo. (www.angelinapettinato.it)

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