Assunta Corbo è una giornalista che coltiva e fa coltivare la gratitudine.
Ha un tono di voce pacato. Pensando a lei, voce è la parola che più di tutte mi risuona dentro. Autrice di libri di ispirazione, ha fondato l’Italian Constructive Media Association. Sei anni fa ha avviato un percorso rivoluzionario scegliendo di raccontare ciò che del mondo funziona adottando un atteggiamento costruttivo nei confronti della realtà.
Il “martellamento continuo” di notizie belligeranti non fa che alimentare la “guerra dentro di noi”: sarà pure quello che vogliono i pochi che occupano ancora il ruolo di burattinai, ma molti cominciano a sentire nuovi bisogni e a uscire come semi dal buio necessario del loro campo germogliando per ciò che effettivamente sono: doni meravigliosi per l’umanità.
In una delle domande Assunta risponde: “Perché quando scopro qualcosa che trasforma in meglio la mia esistenza il mio più grande desiderio è che tutti possano accedervi”. Questa risposta la dice lunga su quanto la CONDIVISIONE di ciò che TI TRASFORMA IN BENE sia un ATTO RIVOLUZIONARIO.
Possiamo anche noi compiere “la marcia per il sale” come fece Gandhi. Basta condividere ciò che ti ha reso migliore.
Buona lettura in compagnia di Assunta Corbo
- Raccontaci la tua storia: Assunta bambina, Assunta donna, Assunta madre, Assunta professionista, Assunta realizzatrice di un sogno.
Mi raccontano che quando ero una bambina avevo già chiaro il mio sogno. A chi mi chiedeva cosa volessi fare da grande rispondevo: «leggere, scrivere, viaggiare e dire alle persone che il mondo è un posto bellissimo». Questo semplice pensiero di bimba è diventato il leitmotiv della mia vita. Mi sono resa conto, passo dopo passo, di aver sempre tenuto fede a questo grande sogno per il quale gli adulti sorridevano pensando che fosse dettato dall’ingenuità dei miei 6 anni. Sono diventata giornalista ricordando sempre queste parole, ho cominciato a viaggiare per il mondo grazie alla mia professione. Tutto questo procedere è stato reso possibile grazie alla mia famiglia di origine e alla famiglia che ho creato. L’amore che ha sempre caratterizzato la mia esistenza mi ha permesso di costruire il mio sogno, rafforzare le mie passioni e pensare di potercela fare anche quando le difficoltà sono state importanti. Non amo distinguere tra vita personale e vita professionale, spesso coincidono, si abbracciano, procedono assieme. Di certo amo prendermi tempo – tanto tempo – per stare con Giulia, mia figlia di 7 anni, e con Antonio, mio marito. Trovo che per quanto si possa costruire una vita professionale soddisfacente e piena gli affetti debbano essere sempre al primo posto. Sono il nostro rifugio, sono la nostra forza. Con loro condivido il mio viaggio e da loro ascolto ciò che mi aiuta a crescere.
- Cosa significa per te informazione?
Questa è una domanda meravigliosa. L’informazione è condivisione. Non può essere tale se non risponde a principi di rispetto, profondo rispetto per chi legge. Chi si occupa di informazione ha una grande responsabilità dalla quale non può prescindere, per questo motivo si afferma spesso che il giornalismo è una vocazione. Si è votati all’informazione, alla diffusione di notizie, all’accensione di nuove ispirazioni. Si dovrebbe sempre tornare a questi principi ogni volta che si accede a un nuovo articolo o un testo.
- Più che dare informazioni mi piace dire “donare informazione” perché credo che quando informi qualcuno gli offri un dono che lo aiuterà a dare forma ad una conoscenza interiore. Ti chiedo quindi, come coniughi e declini (J) DONARE INFORMAZIONE?
“Donare informazione” è un’espressione che amo molto. Scrivere e divulgare ciò che si è scritto significa entrare nella vita delle persone dalla porta principale. Questo è inevitabile. Accade nel momento in cui si da invio a un testo sui social media, o si manda in stampa un pezzo, o si clicca “pubblica” sul proprio sito o blog. Non si può prescindere da questa connessione con il lettore. Per questo è fondamentale scegliere con cura le parole e i messaggi che si desidera divulgare. L’informazione deve essere un dono, non un dolore. Deve stimolare la riflessione, offrire soluzioni e mostrare sentieri percorribili.
- Quali sono i valori che ti ispirano? Narrali per noi.
Rispetto è il valore numero uno per me. Un concetto che include umiltà, gratitudine, compassione, empatia. Quando viviamo mossi dal rispetto allora siamo in grado di crescere, di ascoltare gli altri, di comprendere, di condividere ciò che fa bene, di sentirci parte di una comunità, la comunità umana.
- Ti dedichi da anni alla gratitudine. Raccontaci questo viaggio e i benefici che ne hanno tratto la tua anima e quella di chi adotta una “Great-Attitude”.
La gratitudine è entrata nella mia vita in un momento di grande difficoltà personale e professionale. Non sapevo più dove stavo andando, osservavo la mia vita e non vedevo altro che negatività. Era la mia percezione di quel momento. Poi mi si è rivelata la gratitudine – grazie a letture ed esperienze – e improvvisamente la mia esistenza mi è apparsa nella sua forma reale. Certamente con le difficoltà e tante cose da sistemare ma con grandi doni che fino ad allora vivevano all’ombra di ciò che non funzionava. Questa è stata per me una grande svolta. Ho scelto di approfondire le dinamiche della gratitudine, di portarla nella mia vita, di raccontarla. Perché quando scopro qualcosa che trasforma in meglio la mia esistenza il mio più grande desiderio è che tutti possano accedervi. Adottare un atteggiamento di gratitudine significa entrare nella Great-Attitude, l’attitudine di chi si muove nel mondo con la consapevolezza che sia un luogo straordinario dove poter vivere esperienze di pura trasformazione. Una persona grata lo è per scelta, non solo quando le cose funzionano ma – soprattutto- quando la vita ci pone davanti a nuove lezioni da apprendere. Queste sono le occasioni in cui rafforzare la nostra Great-Attitude e fare un passo più avanti, verso una consapevolezza più profonda. Vivere nella gratitudine, come amo dire alle persone che incontro, significa riconoscere la propria felicità. Siamo impegnati a cercarla ma quello che dobbiamo fare è semplicemente riconoscerla.
- Hai un nome davvero importante ASSUNTA: cosa significa ASSUMERSI la responsabilità di essere se stessi? Raccontaci come Assunta di ieri ha condotto Assunta di oggi all’ Italian Constructive Media Association.
Da piccola non amavo il mio nome ma ne ho avuto sempre un grande rispetto. È il nome della mia nonna paterna che ha lasciato il corpo quando mio papà aveva solo 4 anni. Qualcuno nel corso della vita mi ha suggerito di cambiarlo, io ho sempre detto no perché avrei mancato di rispetto a mio papà. Per lui, credo, rappresenta un legame terreno con sua mamma. Rispetto, questo valore che torna come vedi. Ed è lo stesso valore che mi ha spinto a lanciare in Italia il giornalismo costruttivo sei anni fa. Mi ci sono appassionata perché è un modo di fare informazione responsabile, sincero e di vera ispirazione. Qualunque professione si svolga richiede una buona dose di responsabilità e rispetto per la professione stessa e per chi ne viene coinvolto. Quella del giornalista, a mio avviso, ne ha una maggiore: le notizie determinano la percezione della realtà delle persone. Quale impatto voglio avere nella vita di chi mi legge? Questa domanda mi ha dato tutte le risposte di cui avevo bisogno per comprendere quale tipo di giornalismo volevo praticare.
- Pazienza, tempo e umiltà: cosa sono per te?
Pazienza è la capacità di attendere mentre si lavora, si costruisce, si dona. Non è un’attesa passiva ma attiva. Un’attesa che invita all’azione e che consente di apprendere le lezioni necessarie per poter raggiungere il proprio sogno, il proprio obiettivo.
Tempo: il dono più prezioso che abbiamo. Nulla di tutto il resto potrebbe esistere se non avessimo il tempo. Ho profondo rispetto di ogni minuto della mia vita: è esistenza, è ricchezza.
L’Umiltà è la nostra capacità di essere studenti della vita. Sapere di poter ricevere nuove ispirazioni in ogni momento da chiunque in ogni luogo.
- Raccontaci come si realizza un sogno: salite, discese e pianure.
Ascolto, fiducia, gratitudine e perserveranza sono le parole chiavi che associo al sogno.
Ascoltare il sogno è il più grande atto di coraggio che possiamo compiere: ascoltare quando ci dice dove andare anche se temiamo questo passo. A questo punto entra in gioco la fiducia nel sogno stesso, nella nostra storia, nella nostra missione. Si otterrano successi – piccoli o grandi – che vanno celebrati con profonda gratitudine perché sono quelli che ci indicano gli step successivi, danno valore al nostro percorso e ci dicono “posso farcela”. E poi ci sono le sfide, un invito a perseverare. Non per ostinazione ma perché sappiamo di doverci passare per apprendere, per crescere e per diventare la persona che potrà realizzare quel sogno.
- A chi ti ispiri nel tuo lavoro e perché?
Sono ispirata dalla vita, dalle persone che incontro, dai libri che leggo, dalle esperienze che vivo. Ci sono persone straordinarie che hanno portato nella mia vita nuove visioni, altre che mi hanno guidato a vedere il percorso, altre ancora che mi hanno invitata a osservare oltre la collina. Sono profondamente grata a ognuno di loro, anche a coloro che mi hanno ispirata con una difficoltà. La vita, la quotidianità, è la più grande forma di ispirazione a cui possiamo accedere.
- La parola: come la usi, come la curi?
Nel mio lavoro la parola ha un ruolo da protagonista. Si palesa nel cuore e nella mente, racconta emozioni di un momento e interpreta messaggi. Le parole hanno un valore inestimabile. Quando scrivo la parola emerge spontaneamente, amo prendermene cura e presto sempre attenzione ai termini che affiorano dalla mia essenza. Arrivano da quel luogo profondo in cui tutto è perfettamente in linea con la mia missione.
- Dieci parole di ispirazione che ti hanno cambiato la vita. Anche in questo caso raccontacele. Ispiraci sul potere che hanno sulla tua vita.
Grazie: pronunciata con intensità consapevole apre i cuori e crea connessioni che attivano magie.
Amore: è la vera essenza della nostra vita. Nulla può avvenire senza amore. Ogni ambito della nostra vita ne è interessato.
Famiglia: per me include la famiglia di origine, quella che ho creato e i miei amici più cari. È il luogo sicuro, la “casa” dove sai di trovare sempre un abbraccio di amore. La forza, la cura, l’ascolto.
Persone: lo stare assieme, la condivisione. Le più grandi trasformazioni avvengono quando stiamo con gli altri, non quando ci chiudiamo in noi stessi. Abbiamo bisogno di condividere, di raccontarci e di ascoltare.
Credici: me lo hanno detto tante volte nella vita ma solo a un certo punto ne ho compreso il vero significato profondo. Se ci credi consapevolmente inizi ad attivarti affinché si possa realizzare.
Persevera: che non è tieni duro ma è continua, trasforma e osserva. Perseverare non è ostinarsi ma è mettersi in ascolto per essere pronti anche a scegliere una strada temporaneamente differente.
Sincronicità: le ascolto, sono i piccoli grandi miracoli della vita che mi sorprendono e mi affascinano. Credo che il sincrodestino sia uno dei grandi doni dell’Universo per noi esseri umani.
Serendipità: trovare qualcosa mentre cercavi altro. Alla serendipità devo incontri che hanno profondamente cambiato il corso della mia vita.
Libri: qualunque momento della mia vita è legato a un libro. Nelle pagine scritte da altri trovo grandi ispirazioni, faccio viaggio straordinari, apprendo e scopro. Ogni anno scrivo lettere di gratitudine a chi mi ha ispirato attraverso il proprio libro. Un momento di grande commozione per me.
Scrittura: la mia più grande passione, quella che non stanca mai. Non passa giorno senza la scrittura. Amo quella a mano per i miei appunti e riflessioni ma adoro anche ascoltare il rumore dei tasti generato dalle mie dita veloci quando sono nel flusso della scrittura.
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