Le interviste di A PAROLE MIE: Nancy Aranzales e la sua lotta alla povertà
Nancy Aranzales è l’espressione umana del volontariato. Completamente devota, come una sacerdotessa alla sua dea, alla sua missione organizza tutta la sua esistenza sul dare per evolvere. Ha dato vita ad un’associaizone AssoAgry grazie alla quale serve 100 famiglie del territorio in cui opera: da Amato a San Pietro Apostolo. Non ha adottato la politica dell’assistenzialismo ma quella di supporto.
Chi va da Nancy trova un’occasione di crescita personale, di rivalsa, di motivazione ad essere un essere umano migliore. Nessun giudizio, una cura straordinaria della privacy e una costante azione di slancio.
Lo slancio che ti permette di credere in te stesso e di aiutarti a ricostruire la tua esistenza anche dopo un terremoto di inaudida violenza e distruzione.
Lei vede nell’altro un campo sempre pronto ad accogliere semi e quindi gravido di speranza, felicità e impegno.
Nessun lamento: chi entra nella sua associazione respira impegno, responsabilità.
Non è solo una questione di pacchi alimentari ma di nodi da sciogliere.
Nancy è una psicologa, una di quelle che non si arrende, che sa che per evolvere bisogna aiutare gli altri a crescere. Lo fa con amore incondizionato.
Ha dato vita ad un modello di autosostentamento associativo attraverso il quale ha reso indipendente la sua realtà da qualsiasi assoggettamento e questo rendo ogni suo gesto più speciale.
Perchè l’ho voluta in A PAROLE MIE?
Perchè il suo esempio sia da esempio. Perchè si sappia che ci sono famiglie che non arrivano a fine settimana non a fine mese e c’è una realtà che le aiuta a risollevarsi e a cambiare paradigma di pensiero: dall’assistenzialismo all’autonomia.
E per essere autonomi materialmente bisogna esserlo spirtualmente.
Leggete la sua storia, leggete la sua realtà e lasciate ispirare da come questa donna sta facendo evolvere la sua anima.
Buona lettura, buone riflessioni, buone parole sempre.
- Raccontaci la tua storia
Sono Nancy Aranzàlez, fondatrice di ASSOAGRY , nata a Cali, Colombia il 6 gennaio del 1961. Sposata con Vittorio Corrado da 30 anni, abbiamo avuto 3 figli : Giosuè, Maria Vittoria e Carla Libia. Vivo in Italia da 30 anni dopo essermi laureata e aver lavorato nella mia terra natale. Finiti gli studi di Psicologia ho preso la decisione di conoscere meglio il genere umano e così ho iniziato un percorso di viaggi in Europa, dapprima in Spagna, a Bilbao dove ho soggiornato per 5 anni; utilizzando la mia dimora come luogo sicuro dove rientrare, è proprio durante questo periodo che ho conosciuto le principali città europee procurandomi sempre lavori saltuari che mi permettevano di continuare a viaggiare finché sono arrivata in India dove mi si è aperto un altro mondo che ha dato fine al mio pellegrinaggio alla ricerca di me stessa. Rientrando in Colombia riprendo lavoro, relazioni e nuovi interessi proponendomi di cimentare il mio futuro professionale e sentimentale in questa splendida città di Cali. Malgrado i miei fermi propositi, il destino mi ha presentato un nuovo e radicale cambiamento: amore a prima vista. Mi innamoro di un uomo che poi è diventato mio marito e padre dei nostri tre figli. All’età di 30 anni mi trasferisco definitivamente in Italia. Dopo i primi 10 anni di matrimonio decido di fondare ASSOAGRY, Associazione di Volontariato Sostegno alle famiglie disagiate.
- Perché hai scelto di fondare ASSOAGRY?
Ho sempre considerato che un paese ricco come l’Italia peccava di spreco alimentare, di vestiti e di tanti generi di cose che potevano essere perfettamente recuperate e messi in un circuito di solidarietà: bastava creare una rete di donatori e di assistiti per fare chiudere il cerchio. Attraverso gli anni l’Associazione si è evoluta e adesso assistiamo 100 famiglie fisse con un metodo innovativo di assistenza: il metodo di assistenza ASSOAGRY che permette di integrare i servizi, il volontariato, il donatore, le donazioni, gli assistiti, l’autofinanziamento e il coinvolgimento diretto dei cittadini con il precario, abbattendo le barriere della diffidenza e della vergogna da parte dell’uno e dell’altro.
- Quali sono i valori che ti ispirano?
I valori che ci ispirano sono tanti, avendo a che fare con il coordinamento di svariate attività, ma alla base ci sono la solidarietà, la tolleranza e l’amore per la natura.
- Cosa significa AIUTARE?
Bella domanda, spesso volentieri si fa confusione su questo argomento ed io cerco sempre di fare enfasi su questo aspetto perché attraverso gli anni di esperienza ho potuto costatare che quando aiutiamo una persona ad uscire da una sua difficoltà di qualsiasi indole sia, è molto facile cadere nel sentimento di riconoscenza come se fosse un peso di gratitudine per la persona aiutata. Per evitare questo disagio è importante educare sia il donatore che l’assistito demolendo questo concetto errato, perché in verità la persona che dona deve essere grata al suo beneficiario dal momento che è proprio per via del suo bisogno che il donatore può fare del bene, nella consapevolezza che noi associazione non siamo altro che il ponte tra chi dona e chi riceve. Dall’altra parte il beneficiario deve essere consapevole dell’enorme sforzo che c’è dietro un pacco alimentare, un indumento consegnato come se fosse nuovo e tutto lo sforzo logistico e organizzativo che permette di dare un aiuto personalizzato che va oltre l’assistenzialismo.
- Ci racconti il modello di AUTOSOSTENTAMENTO della tua associazione?
Anche questo è stato un percorso faticoso, solitamente le associazioni di volontariato se devono fermare dinanzi ad una insolvenza che impedisce di fare il proprio lavoro per mancanza di risorse finanziarie. A questo proposito ASSOAGRY attraverso gli anni è stata presa per mano dalla CSV di Catanzaro attraverso i loro corsi di formazione, ma soprattutto è merito del suo presidente Vittorio Corrado che con la sua visione imprenditoriale ha trasformato l’associazione da centro di beneficenza a impresa sociale da cui derivano tutta una serie di attività parallele per far fronte alle numerose spese che comporta il buon funzionamento dell’associazione. In pratica ASSOAGRY si sostiene con:
- Tessere di soci sostenitori;
- Attività socio-culturali a favore della raccolta fondi;
- Progetti di Arte-Terapia in sinergia con il nostro Comune;
- Finanziamento di attività varie da parte della Fondazione Ponterio;
- Raccolta fondi stiva;
- Festa della solidarietà “Sentirsi Amato”;
- Raccolta fondi invernale;
- Contributi liberi;
- 5 x 1000.
- Cosa significa per te DONO
Per me il dono significa semplicemente concedere all’altro qualcosa di cui ha bisogno oppure no, perciò in entrambi i casi si tratta di uno scambio di generosità da parte di chi da e di chi riceve. Attualmente considero che il dono più prezioso che abbiamo da dare è il proprio tempo.
- Quali consigli daresti a chi vuole aprire un’associazione come la tua?
Innanzitutto inviterei a chi è interessato a visitare la nostra sede, a fare personalmente un periodo di assistenza, non come volontario dell’associazione ma come testimone del complesso mondo della solidarietà.
- Dieci parole di ispirazione.
Umiltà, coraggio, entusiasmo, comprensione, perseveranza, rispetto, consapevolezza, perdono, iniziativa e tolleranza, molta tolleranza con se stessi e gli altri.
- In che modo accompagni le persone che ti richiedono aiuto nella loro crescita personale.
Il metodo di assistenza personalizzata ASSOAGRY facilita il mio compito dal momento che le famiglie beneficiarie vengono in sede previo appuntamento in un ambiente protetto che favorisce una relazione più intima e costante col nostro assistito. Il più delle volte ha bisogno soprattutto di essere ascoltato, rincuorato e capito nelle sue difficoltà per le quali ovviamente provvediamo tutti insieme a trovare delle soluzioni. Fa parte di questo percorso anche una formazione offerta con i nostri corsi di formazione incentrati sull’autostima e la comprensione del Sé. Inoltre proponiamo delle letture costruttive o ricostruttive con libri che ci vengono donati per tale fine.
- Cosa significa per te VOLONTARIATO?
E’ la forma più pura di generosità umana, soprattutto quando lo si fa per un perfetto sconosciuto e senza fini di avere un tornaconto .
- Se dovessi fare un appello alla società, quale sarebbe?
Farei appello alle coscienze di ogni persona per evitare lo spreco, il consumismo fino a se stesso, la frenesia dell’acquisto, l’egoismo di girare la testa dinanzi ad un disagiato perché come diceva Madre Teresa di Calcutta:“ Quello che mi scandalizza non è che ci siano i poveri e i ricchi, quello che mi scandalizza è lo spreco”.
- Dove possiamo trovarti (mail, contatti)
Nancy Aranzàlez, Via Massaro, 1 Amato (CZ) cell. 334/3026922 mail : nanaqui@hotmail.it