Sapeva che più amore avrebbe messo nella preparazione, più prosperità avrebbe portato al popolo romano. Le era stato insegnato che la devozione con la quale si assolveva ai propri compiti era alla base della vittoria.
Altro numero: 107. Leggo e trovo un’altra alchimia potente di parole: amore, prosperità, devozione.
Dalla Lisbona del 1700 alla Roma ai tempi delle Vestali. Ad un passo da noi si muove nel tempo per narrare la crescita dei suoi personaggi.
La saggezza andina suggerisce che l’amore può essere allenato intenzionalmente. Nella parola Munay, essi inglobano sia l’amore che la forza di volontà. Due aspetti legati l’uno all’altro e dal cui legame dipende la “guarigione”, vale a dire la cicatrizzazione delle ferite dell’anima e la sua evoluzione.
Ecco allora che il fare con amore e devozione permette di ottenere prosperità.
Ad esempio, ci sono dei cibi che possono essere cucinati solo da alcune persone. Nel mio caso, le melanzane ripiene di mia madre o se voglio andare inidetro nel tempo, la pastina al sugo di nonna Angela Rosa o le pennette di zia Eugenia. Ho provato a rifarle più volte rispettando procedure e tempi ma niente: quel sapore c’è solo quando quei pasti sono cucinati da loro.
Perchè se usi la stessa ricetta e crei le stesse condizioni, il gusto non è lo stesso? Perchè cambia la qualità dell’amore messoci mentre cucini. La qualità dell’amore è dato a sua volta dai pensieri che hai mentre cucini. A questo aggiungi anche la devozione: mia madre ad esempio offre tutto ciò che fa a Dio.
Questo significa che mangiamo non solo l’aspetto fisico degli elementi ma anche l’energia con la quale sono stati manipolati.
Amare con volontà è un esercizio difficile fino a quando non pulisci quattro aspetti fondamentali: pensiero, sentimento, passione e impulsi. Questa squadra vince quando la nostra percezione della realtà è lavata dalla sporcizia. Un conto è guardare da una finestra sporca, un conto è farlo da una splendente. La visione che ne abbiamo è notevolmente diversa. Ne risulta diverso anche il sentire.
Quanti pensieri inutili fai al giorno? Quante battaglie mentali combatti? Quante persone entrano nella tua mente e decidono il fluire della tua giornata? Lo sai che sei tu che decidi che cosa fargli fare dentro te stesso?
Ogni volta che combatti qualcosa o qualcuno dentro di te si attivano gli stessi meccanismi di quando ciò avviene per davvero. Aumenta l’adrenalina, aumenta il cortisolo. Tutto il corpo anche se rimane apparentemente immobile si attiva come se fosse sul campo e investe le sue energie al punto che quando passa quel momento ci sentiamo stranamente stanchi e abbacchiati. Se si ripete questa scena più e più volte al giorno e per settimane o mesi, il risultato è un indebolimento generale e l’insorgenza delle famose malattie psicosomatiche.
Prova adesso a pensarla dall’altra prospettiva: cosa accadrebbe se ogni volta che stai per combattere dentro di te qualcosa o qualcuno, cambi intenzionalmente il copione?
Primo passo da fare: appena arrivano, guarda i tuoi pensieri come se fossi uno spettatore. Stai attento a cosa accade dentro di te. Prendi nota e riscrivi la scena.
Il risultato? Provaci e verifica tu stesso.
L’alchimia “amore, devozione, prosperità” si attiva quando impari a guardarti dentro con schiettezza.