Chi ha paura del buio? Sembra che accadano sempre cose spaventose eppure il buio è l’anticamera della luce. Il nero è il colore che assorbe.
Veniamo dal buio alimentati dalle percezioni e protetti dal grembo materno.
Nasciamo da lì e poi vediamo la luce e nella luce raccogliamo. Si, raccogliamo perchè abbiamo seminato in quella dimensione oscura fatta di confusione, di stanchezza, di tentativi e di errori, di riprese improvvise e di nuovi cali.
Qualcuno dovrebbe dirci che questo nodo allo stomaco che a volte non ci fa dormire, che il cuore agitato che ci distrae e gli scenari a volte apocalittici che affollano la nostra mente sono opportunità che bisogna esplorare.
Qualcuno dovrebbe insegnarci ad amare queste strane sensazioni perchè amandole loro insegnano in tempi molto più celeri.
Qualcuno dovrebbe avvisarci che il buio è una benedizione che porta verso la luce.
Ed anche se sarebbe più facile per qualcuno farci credere che non lo sia, convincendoci che abbiamo bisogno di gocce a gogò, di ritirate da persone che non ce la fanno, di lamenti e rancori da “sono proprio sfortunato”, il compito di chi ama l’umanità è accompagnarti in questo viaggio dantesco negli inferi.
Attenzione però perchè al centro della terra non troveremo il Diavolo ma il fuoco da cui tutto dipende. Quando lo raggiungeremo impareremo a usarlo e una volta risaliti, l’ascesa verso il cielo sarà nella consapevolezza.
Anima inquieta, stai nel buio.
Conoscilo, attraversalo, gestiscilo.
Ti condurrà verso la luce.
Gli opposti compensano,
sono necessari per risolvere l’inquietudine.
La parola aiuta a dare cornice e spesso è anche il pennello che ci permette di colorare ciò che abbiamo disegnato.
Scrittura poetica per entrare dentro se stessi e condurre la propria vita lì dove si completerà.
Per vivere l’esperienza della parola che cura scrivimi ad eventiscritti@gmail.com.