Il valore della libertà oltre le date


Come dice Gaber,
libertà è partecipazione. In questa giornata storica per l’Italia me ne corro
con il pensiero, come i bambini la mattina di Natale interessati solo ai
pacchetti sotto l’albero, a tre anni fa. Sono in cucina, è ora di pranzo. Ho in
mano un numero di telefono speciale ma ancora non lo so. Digito i numeri e mi
risponde una signora, ha l’accento piemontese, una voce sicura, calda, che sa
quello che dice. Si chiama Maria ed ha 89 anni: mi emoziono subito a sentire la
passione con la quale mi racconta del suo partigianato. E’ stata una staffetta,
nome in codice Mary. Non è mai stata in Calabria e quando le propongo di venire
a Carlopoli, un piccolo paesino dell’entro terra carlopolese mi risponde di si.
Vuole andare al Sud a portare il suo personale tributo all’impegno dei
meridionali per la liberazione dell’Italia. Ha una memoria invidiabile, ricorda
numeri, nomi, eventi come se rivivesse ogni volta che racconta che cosa accadde
a partire dall’8 settembre 1943. Quando si sofferma con il pensiero a Pizzo,
partigiano carlopolese si commuove. Mi fa entrare nei giorni in cui ha avuto a
che fare con lui e Lampo con grande generosità. Non erano fratelli, ma erano
uniti come lo fossero. Venivano entrambi dalla Calabria e condividevano lo
stesso desiderio di farvi ritorno e questo li legava l’uno all’altro al di là
dei legami di sangue ed affettiva. Bastavano il senso di appartenenza ed uno
scopo comune. Conoscere Maria Airaudo è stata una sorpresa grande per me che
non mi aspettavo altro che qualche documento storico. Ho trovato di più, una
persona appassionata, che vive da anni con una pallottola piantata in un
polmone e che instancabilmente da settant’anni va nelle scuole, organizza
eventi, scrive libri per tenere salda la memoria sugli eventi che hanno portato
gli italiani ad avere una costituzione. Novantenne, capelli bianchi, ruche
meravigliose su un volto fiero, occhi lucenti come fosse ancora una sedicenne
su una bicicletta intenta ad avvertire i partigiani su qualsiasi cosa potesse
essere utile per la liberazione. Su ognuna di quelle rughe, in ogni sua parole
batte il cuore caldo di chi ha creduto fortemente in un ideale e invece di
leggere la storia da un libro o da un giornale, ha contribuito a scriverla con
il suo coraggio e la sua determinazione. In questa giornata di liberazione,
vorrei potere andare al di là degli eventi, dei quali rimango convinta che non
ne conosceremo mai la verità assoluta, e mi inchino alla determinazione, a
quell’atteggiamento che accompagna ogni giorno le persone che hanno un progetto,
che non temono l’ambizione e mantengono un profilo basso non perché non si
sentono all’altezza ma perché poco interessati agli onori inutili di chi ha
bisogno di una lacrima più per avere qualcosa da dire che non per avere
qualcosa da fare. Porto nel cuore il suo entusiasmo e la forza delle sue gambe
che hanno corso, attraversato le montagne innevate, hanno pedalato più veloce
della luce, hanno tremato e esultato di gioia. Porto nel cuore il suo si,
l’aver attraversato lo stivale in aereo fidandosi della voce di persone
sconosciute, completamente sconosciute. Porto nel cuore l’orgoglio che prova
ogni volta che percorre le strade dei partigiani, i fiori che depone sulle
lapide sparse per tutto il suo territorio. Porto nel cuore la stretta di mano
calorosa, il sorriso ampio, i suoi pantaloni a quadretti verdi e neri, la sua
maglia di paille, la sua essenzialità. La libertà è essenzialità. E’ credere in
se stessi, andare oltre ed essere capaci anche di ritornare indietro. E’
chiedere perdono, è fidarsi. E’ dare una mano, condividere le passioni. E’
essere capaci di guardarsi con umiltà e con altrettanta umiltà muoversi per
realizzare se stessi, aiutando gli altri a realizzarsi. Qualsiasi cosa
facciamo, ha più protagonisti: non solo noi ma anche tutti coloro che a vario
titolo sono intervenuti per tagliare il traguardo. Non avevo mai pensato al
fatto che ad esempio io posso scrivere questo post oltre che a me che ho
qualcosa da scrivere, anche a chi ha costruito il mio computer, a chi ha creato
blogger, a chi ha messo le fotografie che spesso uso per accompagnare la
lettura, a chi mi incoraggia a continuare, a wikipedia e simili che mi
consentono di arrivare velocemente a qualche informazione che mi serve, ai
tanti, tantissimi libri che leggo e che sono stati scritti da qualcuno che a
sua volta avrà fatto lo stesso con altri. Allora, tutto mi sembra legato sotto
una unica benedizione, sotto il solo atteggiamento della gratitudine. Alzo per
questo con maggiore convinzione lo sguardo al cielo e la sua immensità ancora una
volta la certezza che gli esseri umani sono legati da un unico destino, quello
di stare insieme. Siamo tutti indispensabili. Non sono d’accordo con chi dice
che non siamo necessari. Come potremmo non esserlo? quando un bambino di
abbraccia e di guarda dritto negli occhi per restituirli o meglio darti la sua
energia ed il suo ringraziamento, quell’istante mi dice che sono stata
indispensabile e necessaria. Nel qui ed ora, si ripete la magia della vita,
quella di essere presenti e la presenza è qualcosa di più di un rispondere
all’appello, è esserci. Libertà è quindi esserci, è sentire che il nostro
impegno è importante per noi e per qualcun’altro. Libertà è salire su un albero
a patto che poi si scenda: perché siamo nati per arrampicarci su una quercia ma
anche per correre, camminare e saltare su questa terra. Libertà è creare poesia
attraverso le relazioni autentiche; è accettare che ci sono dei momenti in cui
il miglior modo di accogliere è stare in silenzio e altri in cui è invece
opportuno parlare; è accettare di lasciare andare, consapevoli che la nostra
libertà è importante quanto quella degli altri. Libertà è rischiare di perdere
tutto per conquistare quello che ti serve per la serenità. Libertà è ascoltare
una musica che ti ispiri non dimenticando che la maggiore ispirazione la
traiamo dalle esperienze che ci permettiamo di fare. Libertà è permettere.
Libertà è perdonare, perché il perdono è concedere un dono. Libertà è
ricordare. Libertà è intenzione. Libertà è possibilità di fare. Libertà è
vincere la competizione, alzando al cielo la conquista della collaborazione.
Libertà è stare insieme, è trovare il bello, è coltivarlo. Libertà è sentire,
provare, gustare, vedere. Libertà è sdraiarsi su un letto immaginando di essere
baciati dal sole, accompagnati dal suono degli uccellini come se fosse ogni
giorno primavera, sentire le onde le mare infrangersi sulla battigia. Nessuno
stupefacente, la libertà non ne ha bisogno, è lei di per sé stupefacente.
Libertà è lasciarsi andare, libertà è amare senza sacrificio ma naturalmente,
per come dettato dal cuore. Un amore che fa soffrire, che ti incatena non è
amore. L’amore è fidarsi, è trovarsi, è accompagnarsi, è coltivare la propria
libertà. Libertà è rispetto, è camminare l’uno accanto all’altro. Libertà è
osare. Libertà è realizzare. Il valore della libertà è dato dal valore che diamo alla nostra esistenza, più ce ne prendiamo cura, maggiori possibilità abbiamo di essere liberi.
Buon 25 aprile,
prima ancora buona libertà!

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