Qualche mese fa ho comprato una valigia color lilla, in
offerta e abbastanza spaziosa da consentirmi di stare in viaggio più di due
settimane. L’intento è scegliere delle mete e raggiungerle. Risultato: non
ricordo dove l’ho conservata e ho continuato a vivere in apnea. Oggi incontro
sul mio cammino la riflessologia e con essa Filippo. “Ho bisogno dei tuoi
piedi”, “diamoci del tu. Il lei crea distanze. Qui poi, mi danno
addirittura del voi”: poche frasi per creare empatia e di colpo la valigia
entra nella stanza e si posiziona lì in un angolo. Un pensiero costante mentre
i miei piedi raccontano nel dettaglio la mia vita avvalendosi del fastidio, in
alcuni momenti del dolore e in altri del rilassamento. In un’ora di massaggio i
miei piedi raccontano il mio cammino fino a quel momento e ogni tocco è una mia
verità, sedimentata, racchiusa in qualche parte di me. Rido, sorrido, scende
qualche lacrima. Il punto interrogativo diventa un fil rouge mentre Filippo si
muove da un piede all’altro, dall’emotività alla razionalità. Sa da come
respiro e da come reagisco alla stimolazione di una parte di me che ho sempre
trascurato, quali siano le mie risorse e quali i blocchi che si interpongono
tra me e la realizzazione del mio progetto più grande. E’ tempo di lasciare
andare, di deporre le armi e accettare che non è andata come volevo. E’ andata
come doveva. Bisogna che riempia la valigia e cambi destinazione: anche questo
è coraggio, anche questa è motivazione. Un grande epistemologo diceva che tutto
va bene, che tutto serve per trovare la strada, per scorgere nuovi orizzonti,
per dare senso e per lasciare che questo senso per alcuni eventi non si trovi
mai. E’ tempo di andare oltre, di lasciare che le sensazioni che ho
provato siano l’espressione della vita che ho vissuto ma non più il ricordo
presente di una vita che è rimasta in apnea, in attesa. A te che leggi ciò che
scrivo, a te che aspetti quella frase che ti darà certezze ed anche incertezze,
a te che hai scelto, a te che sceglierai; a te che troverai da un momento
all’altro l’ispirazione che darà la svolta alla tua esistenza; a te che
sorriderai; a te che stai vivendo un momento magico e che ogni gesto
impercettibile ti commuove nel profondo; a te che senti di stare costruendo
qualcosa di veramente importante, sia tutto ciò che desideri. Possa tu essere
felice, possa tu coltivare la libertà del cuore. Sii forte e difendila questa
libertà perché senza di essa non potrai mai sentirti completo. Coltiva l’amore,
l’unico sentimento che può farti raggiungere qualsiasi obiettivo. Sii capace
di farti ispirare da quei dettagli che gli altri non noteranno mai, come
Amelie. Sei l’unico imperatore della tua vita in mezzo ad un universo pieno di
altri imperatori: sia la tua forza, la capacità di creare legami, di dissolvere
quelli inutili e fortificare quelli che sanno sorprenderti. Abbi fiducia
nella sorpresa: sorprendersi è uno dei doni più grandi che abbiamo ricevuto per
concentrarci sugli aspetti che ci consentono di migliorarci. Sia la battaglia
persa l’espressione più autentica che laddove c’è guerra non c’è vittoria. Solo
quando proviamo serenità, possiamo accogliere autenticamente. La serenità è
accettazione e l’accettazione è fare in modo che la rabbia trovi l’opportunità
di esprimersi e di trasformarsi in perdono. Il perdono è farsi un dono per
raggiungere nuovi traguardi, per vivere nuove esperienze e accogliere. Sii in
grado di prenderti del tempo da dedicare al tuo benessere: stacca il telefono,
accendi la radio e sintonizzati sul ritmo che più ti fa stare bene. La radio è
quella frequenza di te davanti a te stesso, è il battito primordiale ed insieme
eterno su cui da sempre dibatte l’essere umano: il cuore. Come si fa a ridurre
la pressione della mente? smettendo di mentire a se stessi. Non è un caso che
mente e mentire abbiamo la radice comune. Si radicano sull’inganno e il verbo
dà movimento ad un organo che non sa fare niente se non riceve
“ossigeno” dal cuore. La via maestra è dare ossigeno…
offerta e abbastanza spaziosa da consentirmi di stare in viaggio più di due
settimane. L’intento è scegliere delle mete e raggiungerle. Risultato: non
ricordo dove l’ho conservata e ho continuato a vivere in apnea. Oggi incontro
sul mio cammino la riflessologia e con essa Filippo. “Ho bisogno dei tuoi
piedi”, “diamoci del tu. Il lei crea distanze. Qui poi, mi danno
addirittura del voi”: poche frasi per creare empatia e di colpo la valigia
entra nella stanza e si posiziona lì in un angolo. Un pensiero costante mentre
i miei piedi raccontano nel dettaglio la mia vita avvalendosi del fastidio, in
alcuni momenti del dolore e in altri del rilassamento. In un’ora di massaggio i
miei piedi raccontano il mio cammino fino a quel momento e ogni tocco è una mia
verità, sedimentata, racchiusa in qualche parte di me. Rido, sorrido, scende
qualche lacrima. Il punto interrogativo diventa un fil rouge mentre Filippo si
muove da un piede all’altro, dall’emotività alla razionalità. Sa da come
respiro e da come reagisco alla stimolazione di una parte di me che ho sempre
trascurato, quali siano le mie risorse e quali i blocchi che si interpongono
tra me e la realizzazione del mio progetto più grande. E’ tempo di lasciare
andare, di deporre le armi e accettare che non è andata come volevo. E’ andata
come doveva. Bisogna che riempia la valigia e cambi destinazione: anche questo
è coraggio, anche questa è motivazione. Un grande epistemologo diceva che tutto
va bene, che tutto serve per trovare la strada, per scorgere nuovi orizzonti,
per dare senso e per lasciare che questo senso per alcuni eventi non si trovi
mai. E’ tempo di andare oltre, di lasciare che le sensazioni che ho
provato siano l’espressione della vita che ho vissuto ma non più il ricordo
presente di una vita che è rimasta in apnea, in attesa. A te che leggi ciò che
scrivo, a te che aspetti quella frase che ti darà certezze ed anche incertezze,
a te che hai scelto, a te che sceglierai; a te che troverai da un momento
all’altro l’ispirazione che darà la svolta alla tua esistenza; a te che
sorriderai; a te che stai vivendo un momento magico e che ogni gesto
impercettibile ti commuove nel profondo; a te che senti di stare costruendo
qualcosa di veramente importante, sia tutto ciò che desideri. Possa tu essere
felice, possa tu coltivare la libertà del cuore. Sii forte e difendila questa
libertà perché senza di essa non potrai mai sentirti completo. Coltiva l’amore,
l’unico sentimento che può farti raggiungere qualsiasi obiettivo. Sii capace
di farti ispirare da quei dettagli che gli altri non noteranno mai, come
Amelie. Sei l’unico imperatore della tua vita in mezzo ad un universo pieno di
altri imperatori: sia la tua forza, la capacità di creare legami, di dissolvere
quelli inutili e fortificare quelli che sanno sorprenderti. Abbi fiducia
nella sorpresa: sorprendersi è uno dei doni più grandi che abbiamo ricevuto per
concentrarci sugli aspetti che ci consentono di migliorarci. Sia la battaglia
persa l’espressione più autentica che laddove c’è guerra non c’è vittoria. Solo
quando proviamo serenità, possiamo accogliere autenticamente. La serenità è
accettazione e l’accettazione è fare in modo che la rabbia trovi l’opportunità
di esprimersi e di trasformarsi in perdono. Il perdono è farsi un dono per
raggiungere nuovi traguardi, per vivere nuove esperienze e accogliere. Sii in
grado di prenderti del tempo da dedicare al tuo benessere: stacca il telefono,
accendi la radio e sintonizzati sul ritmo che più ti fa stare bene. La radio è
quella frequenza di te davanti a te stesso, è il battito primordiale ed insieme
eterno su cui da sempre dibatte l’essere umano: il cuore. Come si fa a ridurre
la pressione della mente? smettendo di mentire a se stessi. Non è un caso che
mente e mentire abbiamo la radice comune. Si radicano sull’inganno e il verbo
dà movimento ad un organo che non sa fare niente se non riceve
“ossigeno” dal cuore. La via maestra è dare ossigeno…