Il fuoco parla mentre brucia
pensieri vibranti che vagano da mente a mente, da cuore a cuore. Placa il suo
fervore quando arriva a destinazione e torna ad essere una fiamma che vive per
sprigionare calore. In mezzo a questa magia, a questo coro di cuori ardenti si
fa spazio con incredibile tenacia la fiducia. Che sia lealtà, che sia
benevolenza, che sia speranza, lei sta alla base del nostro agire. Quando manca
viene meno lo slancio, quella spinta che parte da dentro e ti lancia con
passione ed entusiasmo verso l’obiettivo. Chi coltiva dentro di sé la fiducia,
semina progetti e raccoglie soddisfazioni. Quando la possiedi ti aiuta a vedere
la realtà come luogo nel quale costruire; ci consente di vivere gli eventi come
occasioni importanti per imparare, per migliorarci; ci permette di sperare che
tutto andrà bene, che tutto accade per il nostro bene. La speranza, altra
declinazione della fiducia, è legata all’impegno, all’ingegno, al coraggio. Siamo
responsabili del nostro presente, imperatori dei nostri pensieri e dei
sentimenti che fioriscono facilmente quando incontriamo persone che entrano con
dolcezza nell’anima. Possiamo scegliere se vivere a colori o in bianco in nero,
se perdonare i nostri e altri errori, se essere grati del modo in cui il
presente ci mostra i nostri pregi ma anche i nostri talenti. Possiamo scegliere
di dare valore ad un fuoco che parla o al contrario di lasciarlo passare
indifferente dalla nostra vita. Possiamo scegliere se dare valore a tutti i rumori
di fondo che ci distraggono dai nostri sogni o se al contrario fermarci a
capire perché alcuni ci sono, perché entrano in qualche modo nel nostro dinamismo. Possiamo
scegliere di rendere un rumore una sinfonia, se lo viviamo come un segno che
aspetta solamente di trasformarsi in significato. Dando significato consentiamo
a noi stessi di non distrarci e ti creare costantemente nuove relazioni con il
mondo. Se un rumore bussa con insistenza nel nostro presente, significa che ha
qualche cosa di importante da dirci. Il rumore si presenta sotto molteplici
forme: può essere un sogno, una persona che in un modo o nell’altro trova
sempre il modo di far parte della nostra esistenza, può essere un evento che si
ripete, un elemento che si ripresenta costantemente. La fiducia è un modo per
dare un senso al rumore della vita, è la bacchetta del direttore d’orchestra
che dà ritmo ai musicisti creando armonia, emozione, sentimento. Una delle riflessioni
più belle che abbia letto su quanto sia importante possederla l’ho letta su
Andare avanti guardando indietro di Mauro e Mirco Bergamasco, un libro che si
muove nella mia testa continuamente da quando l’ho letto per la prima volta: pensare di far progredire il gioco passando
la palla indietro è possibile solamente se sei sicuro che dietro di te hai solo
amici, persone pronte a ricevere la palla e a darti una mano qualora dovessi
averne bisogno. Quando hai la palla ti devi preoccupare di chi hai davanti (gli
avversari), e quando sei senza palla ti devi occupare di chi hai davanti (i
tuoi compagni); in tal modo, proprio a causa della regola del passaggio all’indietro,
il focus dell’azione è sempre davanti. Non c’è spazio né tempo per pensare che,
da dietro, potresti ricevere qualche sgradita sorpresa, e questo è un ottimo
modo per sperimentare, in maniera << bidirezionale>>, che cosa sia
la fiducia: quella che nutriamo verso gli altri e quella che gli altri nutrono
verso di noi. Un invito a vivere gli altri come persone capaci di
accogliere quello che gli darai ma anche come coloro che a loro volta ti
daranno qualcosa di loro stessi. Un invito a vivere davanti con la consapevolezza
che qualsiasi sia la tua posizione ci sarà sempre qualcuno di cui occuparsi e
che ci consentirà di sentire il presente in ogni sua sfumatura, di assaporare
ogni istante come se fosse il nostro piatto preferito.
pensieri vibranti che vagano da mente a mente, da cuore a cuore. Placa il suo
fervore quando arriva a destinazione e torna ad essere una fiamma che vive per
sprigionare calore. In mezzo a questa magia, a questo coro di cuori ardenti si
fa spazio con incredibile tenacia la fiducia. Che sia lealtà, che sia
benevolenza, che sia speranza, lei sta alla base del nostro agire. Quando manca
viene meno lo slancio, quella spinta che parte da dentro e ti lancia con
passione ed entusiasmo verso l’obiettivo. Chi coltiva dentro di sé la fiducia,
semina progetti e raccoglie soddisfazioni. Quando la possiedi ti aiuta a vedere
la realtà come luogo nel quale costruire; ci consente di vivere gli eventi come
occasioni importanti per imparare, per migliorarci; ci permette di sperare che
tutto andrà bene, che tutto accade per il nostro bene. La speranza, altra
declinazione della fiducia, è legata all’impegno, all’ingegno, al coraggio. Siamo
responsabili del nostro presente, imperatori dei nostri pensieri e dei
sentimenti che fioriscono facilmente quando incontriamo persone che entrano con
dolcezza nell’anima. Possiamo scegliere se vivere a colori o in bianco in nero,
se perdonare i nostri e altri errori, se essere grati del modo in cui il
presente ci mostra i nostri pregi ma anche i nostri talenti. Possiamo scegliere
di dare valore ad un fuoco che parla o al contrario di lasciarlo passare
indifferente dalla nostra vita. Possiamo scegliere se dare valore a tutti i rumori
di fondo che ci distraggono dai nostri sogni o se al contrario fermarci a
capire perché alcuni ci sono, perché entrano in qualche modo nel nostro dinamismo. Possiamo
scegliere di rendere un rumore una sinfonia, se lo viviamo come un segno che
aspetta solamente di trasformarsi in significato. Dando significato consentiamo
a noi stessi di non distrarci e ti creare costantemente nuove relazioni con il
mondo. Se un rumore bussa con insistenza nel nostro presente, significa che ha
qualche cosa di importante da dirci. Il rumore si presenta sotto molteplici
forme: può essere un sogno, una persona che in un modo o nell’altro trova
sempre il modo di far parte della nostra esistenza, può essere un evento che si
ripete, un elemento che si ripresenta costantemente. La fiducia è un modo per
dare un senso al rumore della vita, è la bacchetta del direttore d’orchestra
che dà ritmo ai musicisti creando armonia, emozione, sentimento. Una delle riflessioni
più belle che abbia letto su quanto sia importante possederla l’ho letta su
Andare avanti guardando indietro di Mauro e Mirco Bergamasco, un libro che si
muove nella mia testa continuamente da quando l’ho letto per la prima volta: pensare di far progredire il gioco passando
la palla indietro è possibile solamente se sei sicuro che dietro di te hai solo
amici, persone pronte a ricevere la palla e a darti una mano qualora dovessi
averne bisogno. Quando hai la palla ti devi preoccupare di chi hai davanti (gli
avversari), e quando sei senza palla ti devi occupare di chi hai davanti (i
tuoi compagni); in tal modo, proprio a causa della regola del passaggio all’indietro,
il focus dell’azione è sempre davanti. Non c’è spazio né tempo per pensare che,
da dietro, potresti ricevere qualche sgradita sorpresa, e questo è un ottimo
modo per sperimentare, in maniera << bidirezionale>>, che cosa sia
la fiducia: quella che nutriamo verso gli altri e quella che gli altri nutrono
verso di noi. Un invito a vivere gli altri come persone capaci di
accogliere quello che gli darai ma anche come coloro che a loro volta ti
daranno qualcosa di loro stessi. Un invito a vivere davanti con la consapevolezza
che qualsiasi sia la tua posizione ci sarà sempre qualcuno di cui occuparsi e
che ci consentirà di sentire il presente in ogni sua sfumatura, di assaporare
ogni istante come se fosse il nostro piatto preferito.